Sono da poco diventata zia e non posso negare che il fatto che sia una femminuccia mi rende particolarmente felice.
Beatrice, non solo porta con se il significato di beatitudine ma è un nome che ha battezzato donne come la regina d’Olanda, il grande amore di Dante nella Divina commedia, Beatrice della Scala da cui derivava la chiesa a Milano di Santa Maria della Scala poi distrutta e sulla quale si poggia oggi il Teatro alla Scala .
Ma sappiamo che nell’essere donna si racchiudono emozioni, sentimenti e fragilità ma allo stesso tempo forza, determinazione e saggezza. Nella società di oggi ci troviamo spesso a scontrarci col mondo maschile che ci mette a dura prova col nostro femminile… Ci portiamo dentro archetipi femminili e siamo tutte state segnate nel nostro intimo da eventi importanti che hanno segnato la nostra storia dall’emancipazione, al nostro stile e al nostro ruolo.
Se nelle culture più maschiliste e patriarcali la donna ha da sempre avuto un ruolo secondario e ingombrante, c’è un villaggio in India che celebra la nascita di una figlia.
Siamo a Meghalaya nella parte nord orientale dell’India e le bambine di questo villaggio prendono il cognome della madre dalla nascita, vivono in libertà, rispetto e scelgono chi e se sposarsi senza essere vittime delle imposizioni classiche dettate dalle caste indiane.
E’ proprio l’ultimogenita che ha il compito dall’età di 8 anni di occuparsi sul piano morale e materiale della famiglia.
Come tutte le piccole realtà questa tradizione sta scomparendo per via dell’esodo di queste giovani donne che vanno alla ricerca di istruzione e lavoro, scontrandosi però con tutto il resto dell’India patriarcale che non le accetta. Riusciranno comunque a mantenere la loro identità matrilineare o si faranno travolgere dalle tradizioni ormai desuete?